lunedì 13 aprile 2015

Seni steampunk contro zombie: questo è Caligo

Non so se conoscete Vaporteppa, una casa editrice attualmente specializzata in e-book, ma i suoi autori trattano specialmente le bizarro fiction e lo steampunk. Tra questi generi, i loro mix e i loro derivati, la maggior parte delle storie contiene ciò: mech, sesso, riferimenti storici e di nuovo sesso.

Andiamo a vedere un po' i titoli delle traduzioni dall'inglese: Puttana da guerra, La vagina infestata (tutti di Carlton Mellick III), Il ninja obeso, Apocalisse Peluche. Di certo non ci si annoia.
Ma per interesse mio, ho scelto di andare a guardare l'elenco delle opere italiane, e tra queste mi ha colpito la copertina di una dolce signorina dai boccoli scuri e una maschera a gas in mano. Il titolo? Caligo. Nome latino, protagonista femminile… ci sta. 
Ok, no… era sull'e-reader del mio compagno e non sapevo che fare mentre studiava.
Fatto sta che è stato un ottimo investimento del mio tempo, perché Alessandro Scalzo, l'autore, ha proposto una storia che racchiude in sé tre generi il cui mix io chiamo Horsexstory (horror, sex, history), tanto difficile da trovare quanto geniale (se trattato nel modo giusto). 

Caligo

"Repubblica di Zena, Italia, 1912. Barbara Ann ha quasi diciassette anni e un seno che se crescerà ancora diventerà davvero imbarazzante. Ma questo non è il suo problema principale: da alcuni mesi soffre di forti emicranie e allucinazioni. Cosa c’è nella testa di Barbara Ann? E come si collega alla morte di suo padre, il defunto colonnello Axelrod, il primo uomo a mettere piede su Marte nel 1894, ossessionato dalla ricerca di qualcosa di ignoto fin da quando ritornò dal Pianeta Rosso? E cosa vuole Michele, quel bel ragazzo biondo col cappotto che puzza di piscio? Barbara Ann si troverà immischiata in un gioco internazionale tra Inghilterra, Austria e il protettorato inglese di Zena… e intanto, chi si preoccuperà dei suoi criceti?
Un’avventura Steampunk con mech, zombie e scafandri potenziati, in una Genova del 1912 che non è mai esistita."
Questa la descrizione su Vaporteppa e già si capisce che i maggiori fruitori saranno uomini (mi riferisco a quella cosa del seno enorme). Ma non è questo il punto.
Avete letto bene? Zombie. C'è la parola zombie. Mi si sono illuminati gli occhi. 
Nella descrizione quindi sono presenti i tre elementi dell'Horsexstory: 
- horror: zombie
- sex: seno enorme
- history: Italia, 1912.
Poi fidatevi di me: ci sono molte scene di nudo, a scopo procreativo e non: scena in cui cammina nuda, scena in cui si spoglia molto lentamente, scena in cui e la sua amichetta si spogliano a vicenda… sì, i maschietti vorranno già andare a leggere, ma vi prego, finite la recensione. 
Detta così sembra un harmony per il genere maschile e se non avessi già letto Ateya no Tsubaki, un manga Horsexstory che amo e adoro, non l'avrei letto. Sono andata per associazione, partendo da quello che reputo un capolavoro nipponico. 

Hot detective Tsubaki

Sembra che le investigatrici sexy vadano per la maggiore
Ovviamente in Italia dovevano cambiare il titolo in Hotqualcosa, perché Agenzia d'investigazione Tsubaki non era abbastanza pervertito, interessante e mainstream. 
Il POV (point of view, tutto si guarda attraverso gli occhi di-) è di un autore di shunga, ovvero disegni erotici, che nel 1700 giapponese erano illegali. Questo pittore incontra Tsubaki, un'investigatrice, e con lei affronterà dei casi di omicidio, rapimento et similia. Perché la segue? Non per il seno superprosperoso, ma perché essendo pittore di disegni erotici frequenta spesso i bordelli usando le prostitute come modelle, e queste donne di malaffare sono le principali vittime degli omicidi. Diciamo che lui conosce l'ambiente. C'è anche un lato comico: il pittore ha la virtù intatta e ha paura delle donne. 
In ogni caso leggendo questo  manga s'imparano molti aneddoti storici interessanti, come il fatto che i parti gemellari venivano considerati demoniaci e i bambini venivano abbandonati o uccisi. Ah, dimenticavo, l'elemento horror… diciamo che ci sono elementi inspiegabili razionalmente, come una donna che s'innesta dei denti di cane sui propri e li usa per sbranare completamente i suoi nemici con la forza dell'animale. 

Ecco, Caligo mi ha ricordato Ateya no Tsubaki. Anche qui la protagonista, Barbara Ann, indaga su un mistero che ha a che fare con l'horror (zombie!), ha un seno incredibilmente prosperoso e s'imparano tante cose interessanti sulla vita a inizio '900. Esempio: lo sapevate che la cocaina veniva venduta per alleviare il mal di testa? 

Guida alla lettura

Alla fine del romanzo c'è una postfazione del curatore, il Duca di Baionette, in cui spiega al lettore che la leggerezza con cui Barbara Ann prende la droga è più che normale, non è lei una fattona. Oppure viene legittimato il suo punto di vista omofobico (sì, ci sono degli insulti omofobici), in quanto all'epoca l'idea di un coito tra due uomini non era minimamente concepibile.
Ecco, io mi sono approcciata al testo con certe nozioni di base, ma temo che un profano del settore scambierebbe Barbara Ann, e l'autore Alessandro Scalzo (perché ancora la gente non ha capito che il punto di vista del protagonista NON è il punto di vista dello scrittore), per un'omofoba drogata libertina ipocrita e bigotta. 
Diciamo che anziché una postfazione, una guida alla lettura posta all'inizio del romanzo potrebbe essere utile.
Questa è l'unica pecca che ho trovato. 

- Lynn 

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