mercoledì 16 settembre 2015

I Cjastrons e la Rivoluzione friulana. Verità, film o documentario? L'intervista

Per chi conoscesse le tradizioni del nord-est, ogni settembre metà Friuli si riunisce a una kermesse enogastronomica a Udine chiamata Friuli DOC, o Friuli Cjoc per gli autoctoni (ubriaco in friulano ndr). Degustazioni, stand, ma anche presentazioni e concerti.
Il 10 settembre infatti, in sede Loggia del Lionello, tre ragazzi friulani con il patrocinio dell'Arlef hanno presentato il teaser del loro film Friûl Revolution (Rivoluzione del Friuli ndr), qui sotto il video su YT.



Piccolo gossip: con me c'era anche Sher, che da brava abruzzese non ha capito quasi niente dell'incontro in friulano e ho dovuto tradurle in simultanea il contenuto. La cosa divertente? Eravamo in prima fila ;)

Il giorno dopo i tre ragazzi mi hanno gentilmente concesso un'intervista, con caffè e crêpe vicino a un fiumiciattolo. Meglio di così!

Si chiamano, in ordine dal più anziano al più giovane: Sergio Obama, Leone Bugatti “the Wolf” e Giammaria Popoto. In arte I Cjastrons, che in lingua friulana significa “gli stupidi che sbagliano e continuano a sbagliare perché sono testardi”. Non a caso il termine si riferisce anche all'ariete (l'animale, non il segno zodiacale!). Hanno scritto per il Messaggero Veneto, lavorano per Radio Onde Furlane e stanno girando un film in grande stile. Scopriamoli.

1. Com'è nato questo gruppo?
È nato tre anni fa, in occasione di un concorso radiofonico Joy! Çe biele zoventût (che bella gioventù ndr) che cercava per Radio Onde Furlane degli speaker nuovi, giovani, per dei programmi in friulano. Il nome è stato scelto proprio la sera prima: l'amministrazione radiofonica aveva chiamato per sapere come presentarli sul comunicato stampa e sul momento ci è venuto in mente solo quel nome. Poi è piaciuto e siamo rimasti così.



2. Come avete vinto?
Con un programma di 30min, che una giuria formata dai membri della radio e dal pubblico a casa avrebbe votato. Il tema era l'inutilità e noi abbiamo scelto di chiedere cosa fosse alle persone. Abbiamo piazzato nell'Università di Udine una scatola in cui inserire i foglietti con la propria opinione sul tema e li abbiamo letti in diretta. Successivamente, diventati ufficiali per due stagioni, inserivamo anche canzoni in friulano di artisti locali, come i Carnicats o Dj Tubet.

3. Trattavate altro nel vostro programma?
Anche presentazioni di eventi, o iniziative per la salvaguardia della lingua friulana. È stato divertente quella volta in cui abbiamo finto di rapire esponenti importanti per il territorio locale, i video si possono trovare sul nostro canale YT. Abbiamo fatto lo stesso anche durante un concerto al Giovanni da Udine, mentre suonava un'orchestra. Tutto realistico, li abbiamo legati alle sedie con le corde e diffuso le foto. Gli spettatori erano sconvolti e divertiti.

4. Passiamo a Friûl Revolution. Com'è nata l'idea di girare questo film?
Come hai visto dal teaser, si tratta di un film in cui noi, che ci fingiamo reporter, andiamo in giro per il Friuli a istigare la gente alla rivoluzione. In qualche momento del film indaghiamo anche sui misteri che sono effettivamente finiti sul giornale. L'alieno di Mortegliano, i droni, le scie chimiche... solo che nel film questi sono segni e indizi di una rivoluzione indipendentista che pian piano sta nascendo nel luogo.

Abbiamo già fatto un esperimento simile e ci è piaciuto, però in chiave radiofonica. Avevamo creato questo contatto twitter, Vidulisokkupade (Vidulis occupata ndr) in cui fingevamo di essere dei rivoluzionari che avevano occupato questo paesino. Inviavamo tweet in cui dichiaravamo che avevamo conquistato il municipio, avevamo incendiato cassonetti per protesta... tutto finto! Ma alcuni ci hanno creduto veramente, e il Gazzettino ci ha pure sostenuti pubblicando un trafiletto sul'argomento. Inoltre era il periodo delle proteste in Spagna, quindi non era così assurdo crederci.

Un altro programma antecedente al film è stato un duello radiofonico in diretta della seconda stagione radiofonica in cui avrebbe vinto “l'ultimo dei friulani”. Come un highlander. Il tema della rivoluzione è sempre stato presente nei nostri programmi e poi abbiamo avuto l'idea del film.

5. Altre anticipazioni sul film?
Il film è un mockumentary in 5 puntate, un finto documentario. Andiamo in giro su un furgoncino Fiat 238 a cercare cose strane in tutto il Friuli.
La Rivoluzione non è una di quelle organizzate, si sa solo che c'è un uomo che sarà il leader della protesta e noi dobbiamo trovarlo. Dopo 20 anni di reclusione dovremo liberarlo e lo faremo in questo momento perché il tempo è maturo (stiamo parlando sempre del film).
Tra attori e comparse hanno partecipato 150 attori, ognuna con una propria rivoluzione, insieme per una assurda e totale.
Il teaser non è un riassunto, è un 'dopo-film'.


6. Come siete riusciti a girare il film? Avevate dei finanziamenti?
Il merito è principalmente di due bandi che abbiamo vinto: il “fondo per l'audiovisivo FVG” e il bando Giovani FVG. Abbiamo avuto le basi per poter ingaggiare una vera troupe e permetterci dei veri macchinari di scena. Vitali sono stati la produzione "Informazione Friulana-Radio Onde Furlane" e il regista Marco D'Agostini col direttore della fotografia Claudio Cescutti. Qui stiamo parlando di alti livelli di professionalità.
Altri partner sono stati la fondazione CRUP, la provincia di Udine, l'Arlef, la Goccia di Carnia e anche altri comuni. Non tutti hanno contribuito economicamente, ma sono stati tutti fondamentali.
Palmanova e Udine ci hanno permesso di usare alcune caserme, il comune di Colloredo ci ha lasciato la possibilità di girare alcune scene nel castello, il comune di Bicinicco addirittura ha chiuso una strada.

7. Avete uno scopo? Una speranza?
Innanzitutto vogliamo fare una cosa unica che non è mai stata trasmessa in Italia e soprattutto dimostrare che esistono delle opportunità per i giovani, anche con pochi soldi. Vogliamo far pensare. Certo, affoghi nella burocrazia, ma vogliamo far stupire, spingere a ragionare in modo autonomo e in grande.
Ci teniamo a precisare che non mostreremo solo la parte bella del Friuli, anche l'abbandono e le discariche. Ah, e non sarà totalmente in friulano, ma metà in lingua e metà in italiano.

Intervista fantastica, grazie ancora! Ci vediamo alla prima!

- Lynn 

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